clary

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mercoledì 4 luglio 2012

passi disperati

Ho passato la serata ad ascoltare mia nonna che raccontava la sua vita, aneddoti riguardanti la sua infanzia, ci sono dei salatini in frigo dice mia mamma li prendo per nn farla stare male visto che ho gia saltato la cena e il pranzo, ne mangio 6, sei prigioni, sei catene, sei macigni che mi scivolano nello stomaco e mi imprigionano e mi incatenano. Sono assorta nelle storie e mi immagino la terra in cui sono cresciuta all'epoca dell'infanzia della nonna, volo tra le sue parole e mi perdo nelle sue lentiggi e il sorriso di mia mamma quando la guarda, anche lei sta sognando come me ne sono certa. Oggi la mamma era debole perchè abbiamo dovuto dare via i nostri gatti per "buon vicinato" tradotto = una vecchia fracassa palle vicina rompeva per i gatti quindi li abbiamo dovuti dare via. Ho visto il labbro tremulo della mamma muoversi segno che sta per cedere e la sue guance diventare di fiamme, è andata in bagno e io l'ho seguita, ho percorso i suoi stessi passi e sono andata nel bagno e lei singhiozzava e io nn ho resistito sono andata contro tutte le mie barriere e le ho spezzate solo per un attimo, per poterla abbracciare e caricarmi io il peso del suo dolore, lei mi ha messo le mani attorno alla cassa toracica e mi fa sicghiozzando << che carcassina di pollo sei>> i suoi occhi grigi nei miei marroni, le sue lacrime e le mie cacciate indietro,nascoste.. poi si è lavata la faccia e ha fatto quello che fa semrpe nasconde tutto e torna in cucina felice come un pasqua, cn il sorriso falso.. Il mio ragazzo al pc, io stesa sul letto che leggo un libro, la pancia che gorgoglia, si muove e mi urla contro CATTIVA PERCHé HAI MANGIATO QUEI SASSI FREDDI DI FRIGO???? bevo un sorso d'acqua e scelgo il bagno al piano sotto almeno nn mi sentono, faccio le scale sicura e stanca chiudo la porta e il mondo mi esce dallo stomaco, filtro le parole della nonna che me le tengo dentro e lascio andare il resto... mi lavo, mi pulisco dal mio essere diversa e salgo le scale piangendo e stanca, son opassi disperati, passi di silenzio e di parole mai dette, di no urlati nel vento, di si detto troppo velocemente... Ora sono sola in stanza solo il mondo fuori vive io dentro la mia stanza sono morta, mi sto decomponendo... lascio scivolare lungo l'esofago le mie pillole 2 rosa e 1 gialla, pillole che impediranno agli incubi di assalirmi e ai pensieri di farmi esplodere il cervello.. Domani cn i miei passi disperati attraverserò il paese e andrò in farmacia per prendere i lassativi perche nn sono sicura di aver filtrato tutto... L'inferno sono le nostre ossessioni...

1 commento:

  1. leggendo queste post trovo delineate due figure..tu e tua madre..
    siete l'una lo specchio dell'altra..
    e due persone simili non si completano..
    si sovrappongono..
    lei finge
    tu fingi
    entrambe nascondete il dolore..
    un dolore che vi sta mangiando e che vi allontana sempre di più..
    e tua nonna con la sua storia di vita vera..in sottofondo..come da cornice..
    che non può reggere questo mondo in maschera..
    mi è salita molta tristezza..
    invece il punto di contatto su cui potreste lavorare..tu e tua madre..è proprio il dolore..e
    la sua elaborazione..
    facci caso..hai vomitato..dopo l'incontro con tua madre..hai voluto estromettere nuovamente lei e ciò che volevi dire e fare..
    perchè il cibo è una metafora..

    ti abbraccio forte forte

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